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Emmanuel Pahud

Pahud Emmanuel
Markus Poschner Direttore
Emmanuel Pahud Flauto
Musiche di: M. Jarrell, P. Hersant, A. Bruckner

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gio 17.10.2420:30

OSI al LAC

LAC, Lugano

Programma

Michael Jarrell
(*1958)

Le point est la source de tout… (Epitome II) per flauto solo (2020)

9’

Philippe Hersant
(*1948)

Dreamtime per flauto e orchestra (2014)

17’



Anton Bruckner
(1824 – 1896)

Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore WAB 104 Romantica (versione Robert Haas)

  1. I. Bewegt, nicht zu schnell

  2. II. Andante, quasi allegretto

  3. III. Scherzo: Bewegt - Trio: Nicht zu schnell, keinesfalls schleppend

  4. IV. Finale: Bewegt, doch nicht zu schnell

70’


Concerto diffuso in diretta radiofonica su RSI Rete Due (rsi.ch/rete-due)


Il biglietto di questo concerto vale come titolo di trasporto valido nella data del concerto indicata in tale biglietto, quale carta giornaliera Arcobaleno, tutte le zone, in seconda classe (2.)(TK)(V).

Michael Jarrell

Le point est la source de tout… (Epitome II) per flauto solo

Prima esecuzione: Berlino, Pierre Boulez Saal, 10 luglio 2020, Festival della Musica Nuova. Emmanuel Pahud, flauto

Emmanuel Pahud, committente dell’a solodi Jarrell, lo ha eseguito per la prima volta alla Pierre Boulez Saal di Berlino, la sala ellittica e inclusiva disegnata dall’architetto Frank O. Gehry, dove ascoltatori ed esecutori si uniscono in un cerchio pieno di fascino e coinvolgimento.

Philippe Hersant

Dreamtime per flauto e orchestra

Prima esecuzione: Parigi, Théâtre des Champs Elysées, 14 gennaio 2014. Orchestre de Chambre de Paris, direttore Thomas Zehetmair, solista Emmanuel Pahud

«Forse da qualche parte dentro di me – dice Hersant – coltivo il sogno di fermare le mani del tempo. Forse è il desiderio segreto di ogni compositore. Oggi sogno che, terminata l’ultima nota dei miei pezzi, questa continui a persistere nella coscienza dell’ascoltatore. Certe musiche mi ossessionano a lungo; ci metto del tempo a liberarmi dalla loro presa. Mi piacerebbe che la mia musica facesse lo stesso effetto».

Anton Bruckner

Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore WAB 104 Romantica (vers. R. Haas)

Prima esecuzione: Vienna, Bösendorfersaal, 20 febbraio 1881. Direttore Hans Richter

«Ieri ho preso in mano la partitura della mia Quarta sinfonia e ho visto, inorridendo, che con le tante imitazioni ho nuociuto al lavoro, anzi, che spesso ho privato i passaggi migliori del loro effetto. Questa ricerca di imitazioni è quasi una malattia». La sinfonia Romantische costò ad Anton Bruckner uno dei cammini più tormentati del suo complesso cosmo sinfonico. Tre le versioni principali dell’opera: la prima del 1874, la seconda del 1878, per la quale rimaneggiò i primi due tempi e scrisse un nuovo Scherzo, la celebre “Caccia”, e riscrisse il Finale; la terza risale invece al 1888 e per essa Bruckner approntò un nuovo Finale (il terzo).

Da Salisburgo a Lugano sulle ali dei sogni

Caro pubblico,

non vedo l'ora di tornare a Lugano e di ritrovare i musicisti dell'OSI, per suonare tutti insieme con il direttore principale Markus Poschner. È sempre un immenso piacere!

Dopo il concerto di ieri sera alla Grosses Festspielhaus di Salisburgo, che ci ha dato la possibilità di esibirci, sempre sotto la direzione del Maestro Poschner, su uno dei palcoscenici più importanti del mondo, eccoci ora qui a Lugano, dove questa sera vi presenterò un programma tutto ispirato al XXI secolo.

Comincerò con un brano per flauto solo, Le point est la source de tout... (Epitome II), che Michael Jarrell ha composto per me nel 2020. È dedicato alla memoria di Hansgeorg Schmeiser, eminente flautista austriaco scomparso nel 2019: una pagina inizialmente molto vorticosa, virtuosistica e danzante, che gradualmente si ferma e si concentra su note che diventano come perni su una stele. L’ho suonata per la prima volta in livestream nel luglio 2020, quando il mondo in generale - e il nostro mondo musicale in particolare - erano bloccati dalla pandemia. Di fronte alle tante domande che ci si poneva sul futuro, Daniel Barenboim e io abbiamo fondato e co-diretto un Festival di Musica Nuova alla Boulez Saal di Berlino, dando voce ai creatori, ai compositori. Questa sera sono felice di poter suonare questo brano in pubblico davanti a voi.

In seguito ritroverò l’Orchestra e il suo direttore principale per Dreamtime di Philippe Hersant, per flauto e orchestra. Si tratta di un lavoro che ha qualche anno in più: l'ho eseguito in prima assoluta nel gennaio 2014 a Parigi, al Théâtre des Champs-Elysées, con Thomas Zehetmair e l'Orchestre de chambre de Paris. Dreamtime o “tempo del sogno”, ma anche – secondo gli aborigeni – l'origine del mondo: Philippe Hersant ci fa sognare per tutta la ventina di minuti del brano, mettendo in relazione idee e descrizioni musicali degli elementi: mormorii dell'acqua, dell'aria, della foresta, il fuoco, il ritmo e le danze dell'uomo, il sole, la notte. Il flauto interagisce con l'orchestra, in un dialogo continuo con essi.

Sta a voi sognare ascoltando questi due brani affascinanti, che sono lieto di suonare per voi!

Emmanuel Pahud

Fermare le mani del tempo: dal flauto di Jarrell e Hersant al Medioevo di Bruckner

Il comune denominatore dei due primi brani del concerto è il formidabile flautista Emmanuel Pahud, committente e/o dedicatario e primo esecutore sia dell’a solo Le point est la source de tout… (Epitome II) di Michael Jarrell che del brano concertante Dreamtime di Philippe Hersant.

“Pour Manu” ha indicato in esergo il compositore ginevrino alla partitura dedicata alla memoria di Hansgeorg Schmeiser, insigne docente di flauto presso l’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna e primo flauto della Wiener Volksoper, morto nel 2019.

Quella con Pahud è un’amicizia nata dalla reciproca stima tra compositore ed esecutore, con le esecuzioni del virtuosistico “triplo” concerto per flauto, oboe e clarinetto nel 2005, e poi del concerto per flauto, … un temps de silence … , nel 2007. Nell’aria era rimasto il desiderio di scrivere un a solo per il ”meraviglioso e straordinario solista”. Così nello strano periodo della pandemia è nato Le point est la source de tout …, omaggio ad un amico scomparso e ad uno presente, “toujours intense, tendu, meme pendant le tenue pp”, epitome, compendio d’una gamma svariata di sensazioni.

Dreamtime, singolare brano concertante per flauto e orchestra commissionato nel 2013 dall’Orchestre de Chambre de Paris all’insigne compositore francese, sembra riflettere sul concetto di rêverie (nell’accezione critica di abbandonarsi al fantasticare): concatenamento di idee, alternanza di atmosfere, dove le reminiscenze appaiono e scompaiono come in sogno. Nel libro-intervista con Jean-Marc Bardot, (Le filtre du souvenir), Hersant ha esplicato la poetica del «fermare le mani del tempo»: «l’ideale sarebbe illudere l’ascoltatore che il fatto musicale non si fermi mai: che l’ultimo accordo, quasi leggermente frustrante, che l’opera, una volta terminata, continuino ad emettere le loro vibrazioni».

La “vecchia maldestra Quarta” venne drasticamente mutata nel 1878 in vista di una probabile esecuzione a Berlino («Adesso ho rielaborato la Quarta sinfonia Romantica (…). Il nuovo Scherzo raffigura la caccia, mentre il Trio è costituito da una melodia coreutica che viene eseguita dai cacciatori durante il pranzo»). Per il primo tempo [Bewegt, nicht zu schnell], l’Autore parlò di «quadro romantico di una città medioevale», sottolineando che il fondamentale tema-generatore del corno solo annunciava «l’alba di un nuovo giorno dall’alto del municipio!» Il secondo movimento [Andante quasi allegretto] muta completamente di tono: si tratta di una marcia quasi funebre in do minore, per la quale si è parlato di melanconia schubertiana, stante la comune poetica di nostalgia verso un passato perduto. Lo Scherzo [Bewegt] è una colossale caccia fantastica, seguita dal Trio [Nicht zu schnell, keinesfalls schleppend] mentre il nuovo Finale assunse le proporzioni di grandiosa apoteosi, perdendo l’originario carattere di “Festa popolare”. Bruckner modifica il materiale tematico fino ad esaltare nella coda il motivo generatore come un alleluja profetico. D’altra parte i ‘programmi d’autore’ contano relativamente in Bruckner, come ha dichiarato un grande pontefice del culto bruckneriano, Sergiu Celibidache: «importa quello che i suoi suoni lasciano dentro di noi: suoni che non possono essere del tutto compresi o definiti».

Giovanni Gavazzeni

Markus
Poschner

Markus Poschner OSI

Ruolo

Direttore

Emmanuel
Pahud

Pahud Emmanuel

Ruolo

Flauto

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Orchestra residente al LAC (Lugano Arte e Cultura) di Lugano, prosegue il suo cammino di successo sotto la bacchetta di Markus Poschner, direttore principale dal 2015.

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